Grazie Bruna; compagna, amica, sarai sempre con noi

Bruna Bernasconi se ne è andata il 5 marzo. Noi, membri del comitato di Chajra Runaj Masis, con grande affetto, siamo vicini ai suoi famigliari. Bruna, donna sempre in prima linea: nella scuola, in politica, nella vita di tutti i giorni. Una compagna attiva, una volontaria sempre pronta a collaborare dove serviva: sostegno ai migranti, commercio equo, rispetto dell’ambiente, tavolino magico e non solo. Bastava dirle ” C’è un problema Bruna, mi dai una mano?”. Accettava, partiva alla carica e tu sapevi di avere accanto una persona di fiducia, lavoratrice instancabile. 27 anni fa rispose all’appello dei contadini di Cochabamba e dei loro sindacati. Dopo un’intervista a Mirtha e Ivano, venuta a conoscenza del problema, disse “Dobbiamo agire, fare qualcosa dal Ticino!”. Propose di creare un gruppo di sostegno a chi in Bolivia lavorava a fianco dei contadini. Dell’ Associazione Chajra Runaj Masis Bruna è stata artefice e sostenitrice attiva per anni. Grazie Bruna; compagna, amica. Sarai sempre con noi.

Sosteniamo la Radio Lachiwana e Koka TV!

Agustin e Susana nell’attuale piccola struttura con tetto in lamiera di Radio Lachiwana a Cochabamba.

Dopo le elezioni del novembre 2019 in Bolivia c’è stato un colpo di stato. Il governo autoproclamato di transizione non ha mostrato interesse verso la società contadina, nonostante rappresenti l’80% della popolazione, isolandola dalle città, dall’informazione quotidiana e dalle decisioni governative. Ad ottobre 2020 il popolo boliviano è tornato alle urne eleggendo democraticamente Luis Arce Catacora (Movimiento al Socialismo) come nuovo presidente. Questo porterà alla Bolivia nuovamente un periodo di cambiamento. In questo anno trascorso il lavoro che hanno compiuto la Radio Lachiwana e KoKa TV è stato fondamentale per permettere a una parte della popolazione di ricevere un’informazione regolare e autentica, sia sul piano politico ed economico che stava vivendo il paese e sia su quello sanitario per la pandemia di COVID-19. Ma è stato anche un anno difficile per i due canali informativi, in quanto la radio ha rischiato di essere censurata più volte dal governo golpista, come è successo a diversi altri media locali e nazionali. Attualmente la Radio Lachiwana deve pagare mensilmente l’affitto della struttura dove si trova, ma non sarà possibile a lungo termine poiché richiede un investimento finanziario a fondo perso. Inoltre, la struttura attualmente utilizzata ha uno spazio molto piccolo per contenere il materiale necessario per il loro lavoro e una sicurezza insufficiente per le apparecchiature radiofoniche. In caso di pioggia l’acqua entra nei locali con il rischio di danneggiare le apparecchiature.

La soluzione è un “anticretico”, cioè un contratto tra un prestasoldi e il suo debitore. Chi chiede il prestito cede come garanzia un immobile. La Radio Lachiwana rimarrà con la proprietà durante il periodo del contratto. Quando termina il contratto il debitore restituirà il denaro richiesto e la Radio Lachiwana restituirà nuovamente l’immobile che serviva da garanzia. Questo permetterebbe a Radio Lachiwana di non avere spese mensili, quindi di essere maggiormente indipendente così da poter utilizzare i fondi finanziari per altre spese. Il prestito costa 20’000 US$.

Per non permettere che Radio Lachiwana e Koka TV restino in gravi difficoltà finanziarie e che abbandonino una parte delle loro attività abbiamo bisogno del vostro aiuto per sostenere finanziariamente il progetto per un “anticretico”. L’informazione tramite radio è molto importante nella società boliviana, soprattutto per il settore contadino che vive nelle campagne e in un momento difficile come questo, dovuto al COVID-19, è impossibilitato a muoversi con i mezzi pubblici per raggiungere le città e altri mezzi di informazione. Il vostro aiuto e la vostra solidarietà permetteranno a Radio Lachiwana e Koka TV di andare avanti nel loro lavoro e permetteranno al settore contadino del dipartimento di Cochabamba di restare sempre informato sulle notizie che lo concernono. Vi ringraziamo di cuore per il vostro sostegno!

Il comitato di Chajra Runaj Masis Ticino

PS: per più informazioni scaricate l’allegato in PDF e aiutateci a diffonderlo inoltrandolo ai vostri contatti! Grazie!

Per donazioni: Associazione Chajra Runaj Masis, Banca Raiffeisen del Basso Mendrisiotto, conto CCP 69-5160-5, IBAN CH46 8080 8004 9941 8812 7 (Specificare “Progetto anticretico”)

Bolivia, caccia al dio litio

Da autocritica – Il Manifesto ottobre 2010
di Andrea Bertaglio

La Bolivia, la più “indigena” delle nazioni sudamericane, rappresenta uno dei pochi contesti umani e naturali rimasti ancora integri. Paese che meglio conserva la cultura tradizionale, della quale si osservano ancora valori e credenze, la Bolivia ospita infattile regione andine nelle quali fiorirono diverse culture, fra cui quella Tiwanaku, tra il II sec. a.C. ed il XIII sec. Per questo è considerato uno dei luoghi più affascinanti, oltre che meno conosciuti, dell’America latina; il più incontaminato, quindi, ma anche il più povero, se per “povero” si intende scarsamente industrializzato.
Leggi tutto “Bolivia, caccia al dio litio”

Manifiesto de las Radios

Resolución del 1er. Ampliado de la Confederación Nacional

de Radios de los Pueblos Originarios

Considerando:

Los momentos políticos, económicos y sociales que vive el pueblo boliviano, a la cabeza de nuestro excelentísimo Presidente J. Evo Morales Ayma, es de mucha satisfacción porque todos estamos impulsando el proceso de cambio estructural en favor de las grandes mayorías. Esta es la misión de las Radios de los Pueblos Originarios, el de dar a conocer al país y al mundo entero la verdad que todo ser humano tiene  derecho a saber.
Leggi tutto “Manifiesto de las Radios”

L’ira di Morales

L’ira di Morales: Europa vergogna

 di Pablo Stefanoni

LA PAZ

da Il Manifesto

«La direttiva europea sui rimpatri è un’aggressione alla vita e all’umanità». Il presidente boliviano Evo Morales dice di essere molto deluso dall’Europa, che considerava «un’alleato strategico» nella lotta per i diritti umani. Vestito casual, parla anche dell’attuale situazione della Bolivia e si entusiasma per la possibilità di una secca sconfitta della destra nel referendum revocatorio fissato per il 10 agosto, che adesso i prefetti (governatori) dei 4 dipartimenti della cosiddetta «mezzaluna» autonomista guidata da Santa Cruz, respingono.
Leggi tutto “L’ira di Morales”

Una piccola foglia verde

Da Le monde Diplomatique – Il Manifesto – Maggio 2008

Pianta benefica o pericoloso stupefacente?
Una piccola foglia verde chiamata coca

La Bolivia e il Perù hanno vigorosamente respinto l’ultimo rapporto dell’Organismo internazionale di controllo degli stupefacenti (Oics) che, il 5 marzo, ha intimato loro di vietare la produzione e il consumo della foglia di coca. Dal 1961, la «comunità internazionale» si accanisce contro questa pianta. Certo, è la materia prima per la lavorazione della cocaina e alimenta il narcotraffico. Ma possiede anche delle virtù nutritive e farmaceutiche riconosciute.

di Johanna Levy *
Leggi tutto “Una piccola foglia verde”

Lettera aperta

24.12.2007

Lettera aperta di Danielle Mitterrand ai governanti europei: la democrazia boliviana corre un pericolo mortale.
Danielle Mitterrand; moglie dell’ex presidente francese François Mitterrand.
(Traduzione di Chajra Runaj Masis)


Come l’Europa ha imparato e crudelmente pagato, la democrazia ha bisogno di essere vissuta ininterrottamente, reinventata, difesa all’interno dei nostri paesi democratici così come nel resto del mondo. Nessuna democrazia è un’isola. Le democrazie devono aiutarsi reciprocamente. Perciò oggi faccio un appello ai nostri governanti e ai nostri grandi organi di stampa: sì, lo affermo, la giovane democrazia boliviana corre un pericolo mortale.
Leggi tutto “Lettera aperta”

Conflitto all’ombra della fame

CONFLITTO ALL’OMBRA DELLA FAME
Di Joaquin Rivery, giornalista del quotidiano boliviano El Diario
(traduzione a cura di Chajra Runaj Masis)


Forse un’ombra trascina il lutto di una donna contadina per le strade di La Paz, Cochabamba o Santa Cruz, disperata perché‚ suo marito‚ è stato assassinato nel Chapare o in un’altra regione della Bolivia senza che si conoscano i colpevoli della sua morte.

Adesso, forse senza lavoro, dovrà educare e crescere lei sola i suoi figli o abbandonarli sulla strada sperando che riescano a sopravvivere soli in mezzo alla miseria.

O forse potrà dedicarsi a curare lei stessa la parcella di foglie di coca, proibita dal governo e dall’ambasciata degli Stati Uniti ma unico sostegno possibile per la famiglia, anche se questo la obbligherà a gettarsi nella lotta generale contadina, come fece suo marito, contro le pallottole dei soldati.
Leggi tutto “Conflitto all’ombra della fame”